Klossowski, Pierre e Le Baphomet. Disegni inediti dalla collezione di Carmelo Bene, Venezia, Marsilio, 2007.

Presentazione di Alessandro Chalambalakis
in Ctonia -1, Ottobre 2007.

Questo testo raccoglie e commenta i 17 disegni e i 4 studi, eseguiti tra il 1982 e il 1989 che Pierre Klossowski dedicò alla commedia su Le Baphomet il cui testo fu scritto dallo stesso Klossowski nel 1965. La commedia, che avrebbe dovuto essere messa in scena da Carmelo Bene alla Biennale Teatro di Venezia del 1989, non vide mai la luce in quanto Carmelo Bene abbandonò improvvisamente il progetto.
Di quella collaborazione incompiuta rimangono quindi 17 splendide tavole composte a matita colorata su carta che narrano le vicende erotico-sacrali di Ogier: uno splendido efebo entrato in un monastero dei Templari dove, mutando la propria natura, da una conturbante Santa Teresa al demone Bafometto, porta scompiglio e seduzione, istigazione al male e al peccato ma, al contempo, sacralità, bellezza e grazia. La stessa trinità di Ogier (Ogier, Bafometto, Santa Teresa) sembra apparire come una parodia erotica della trinità cristiana. Le Baphomet è un’opera in cui si manifesta pienamente quella visione per la quale erotismo, puerilità, gioco e sacralità si intrecciano ripetutamente nella vita così come si intrecciano costantemente nella natura eterogenea di Ogier. L’erotismo dirompente del Bafometto, la sua religiosità blasfema consiste precisamente nel liberare la sacralità dalla morale, nello svincolare l’ék-stasis dalla cosiddetta retta via. Poiché se il sacro è in primo luogo un’esperienza, come si può aprioristicamente circoscrivere tale esperienza all’interno di un codice morale o di un dogma religioso? Come ci dice Klossowski, e con lui Bataille, se esistono limiti all’esperienza sacrale allora il sacro propostoci è viziato alla radice da categorie intellettuali con le quali il sacro in quanto ék-stasis non ha nulla a che vedere e che gli sono profondamente estranee.