L'erotique


Le parole smentiranno
di queste labbra l’innocenza avida,
polposa, innalzando ghirlande
a sua maestà puttana, alla sua figa umida
che d’insolenti voglie ha bagnato le mutande

nere di seta, avvinte al corpo
come carezze di femmina schiava a Saffo.

Il tuo cazzo è la mia eucaristia,
impudica Santa di carne.
Guarda le mie sorelle infisse
in scoperecce voglie, il pesante velo suggella
devozione alla pietra: Angeli e Martiri, e
Beate vergini, a voi, che simulate estasi
indico il marmo caldo del suo cazzo.

E china, gaudente, glorifico io questa cappella.

La gentilezza porgo a te delle mie mani,
e m’immergo nel sontuoso petto;
i tuoi vestiti, che tanto odiai, giacciono
a terra, morti.

Succhio i capezzoli dal petto sodo,
le punte dure tra le mie labbra.
Scivolano le dita sui trionfi del tuo
ventre, fino al possente cazzo vincitore.


F.D.M. - maenaslunaris@hotmail.com